Imparare il linguaggio dei fiori
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Sommario
L'uso simbolico dei fiori è molto antico e accompagna l'uomo da quando ha iniziato a interagire con la natura.
Il linguaggio dei fiori (floriografia) è una forma di comunicazione crittografica che ricorre all'uso di fiori, di un insieme di fiori o anche di altre parti di piante (rami, foglie, resine) per trasmettere un determinato messaggio, il cui significato fa riferimento a un codice simbolico condiviso da mittente e destinatario.
L'uso simbolico dei fiori è molto antico, forse accompagna gli esseri umani da quando hanno iniziato a interagire culturalmente con la natura.
Il simbolo è un concetto chiave in molte scienze, come l'antropologia, la filosofia e la psicoanalisi e corrisponde a un oggetto o a un essere vivente che rappresenta un concetto o una qualità astratta, spesso dotata di una dimensione superiore.
Conoscere il significato dei simboli ci permette di conoscere i valori delle società che hanno sviluppato codici simbolici nel corso di centinaia di anni.
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L'uso simbolico delle piante e dei loro fiori è molto antico e deve essere iniziato agli albori della cultura umana.
L'uso dei fiori nella preistoria e nell'antico Egitto
In alcune tombe preistoriche sono state trovate tracce di fiori, che probabilmente avevano lo scopo di aiutare il defunto nella nuova fase del suo ciclo vitale o come ultimo gesto di affetto.
La civiltà egizia era ricca nell'uso dei fiori: uno dei motivi più comuni è il loto blu aromatico ( Nymphaea caerulea ) che veniva usato come segno di deferenza e stima.
Nella Bibbia, il Cantico dei Cantici è forse il libro in cui troviamo il maggior numero di piante (alberi, arbusti) e fiori (gigli, narcisi, rose) con usi simbolici, ad esempio: "Come un giglio tra i cardi, è la mia amata tra le giovani donne" [2.2] o "Le sue guance sono letti di balsamo, dove crescono piante profumate; le sue labbra sono gigli, grondanti di mirra che si espande" [5.13].
I fiori nell'arte e nella letteratura
L'arte e la letteratura europea sono sempre state prodighe nell'uso di simboli, allegorie e metafore in cui i fiori portano messaggi che uniscono gli esseri umani e sono, in generale, messaggi che trasmettono segnali positivi.
È nel corso del XIX secolo che il linguaggio dei fiori può aver raggiunto forme più sofisticate e fruttuose, forse grazie alla maggiore disponibilità di fiori in seguito a nuove forme di produzione e commercio di piante.
L'epoca vittoriana
La Gran Bretagna occupa un posto speciale nella storia europea del XIX secolo per la sua relativa stabilità sociale e politica rispetto agli sconvolgimenti che si verificarono sul continente.
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Il lungo regno della regina Vittoria (nata nel 1819, salita al trono nel 1837 e morta nel 1901), i nuovi valori morali e familiari che lei e il marito principe Alberto (1819-1861) volevano trasmettere, la regina Nefertiti che offre ninfea blu a Iside corona vittoriana di fiori d'arancio l'espansione imperiale e la disponibilità di nuove piante, la genesi di vigorose classi sociali conIl reddito e la crescente capacità di intervento, oltre all'evidente passione per la Natura, contribuirono a far sì che nel corso del XIX secolo la botanica vivesse un vero e proprio "secolo d'oro", in cui i fiori erano elementi onnipresenti.
Il linguaggio floreale vittoriano si inserisce anche in un'epoca in cui artigiani e piccole industrie iniziarono a creare prodotti a base di fiori ed estratti floreali utilizzando i nuovi processi chimici resi possibili dagli sviluppi scientifici e tecnici.
Ricordiamo l'arte della profumeria del XIX secolo, che ha introdotto nuove fragranze ancora oggi in commercio.
Tradizionalmente, i loro profumi erano monofloreali, cioè avevano una fragranza evidente di un singolo fiore, come la rosa, la violetta, il gelsomino, il lillà, la gardenia o un altro; la genesi di profumi con piramidi olfattive più complesse è stata riservata al XX secolo.
La nascita dei dizionari floreali
Il linguaggio floreale vittoriano permetteva di inviare messaggi in codice che non potevano essere scritti o parlati.
Seguendo i consigli espressi nelle guide floreali e nei dizionari, il mittente ha composto il bouquet necessario affinché i suoi sentimenti fossero sottilmente compresi.
Una delle guide più apprezzate è stata Il linguaggio dei fiori (1884) scritto e illustrato da Kate Greenaway (1846-1901), un'opera ancora oggi in stampa.
Guarda anche: Loropetalum, arbusto perfetto per creare contrastiQueste interessanti guide ci permettono di conoscere il simbolismo settecentesco dei fiori che si possono ancora trovare nei nostri parchi, giardini e fioristi.
Il linguaggio dei fiori si è evoluto nel corso dei secoli e può assumere significati diversi a seconda dell'ambiente culturale in cui si è sviluppato.
Il significato dei fiori
Il simbolismo dei fiori è sempre legato a specifici contesti culturali e sociali e può variare di conseguenza.
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Prendiamo ad esempio il Giappone, dove i crisantemi hanno una simbologia molto diversa da quella del Portogallo: l'ordine onorifico giapponese più prestigioso è l'Ordine del Crisantemo, lo stemma dell'imperatore è un crisantemo stilizzato e il monarca giapponese siede sul Trono del Crisantemo.
Queste piante iniziano a fiorire quando la durata della notte comincia a essere maggiore, cioè all'inizio dell'autunno, cosa non comune alle piante europee, dove la fioritura è più frequente in primavera e in estate, quando c'è più luce e anche più animali impollinatori.
In passato, il periodo di fioritura del crisantemo era determinante per la scelta di questi fiori in Europa da collocare nei cimiteri all'inizio di novembre, facendoli legare alla morte e alla tristezza che vi è sempre associata.
Il simbolismo dei fiori nella letteratura portoghese
Nella letteratura portoghese del XIX secolo troviamo molti esempi di uso simbolico dei fiori, ma pochi hanno raggiunto la complessità e la profusione floreale del poema Recreações Botânicas (1813, pubblicato nel 1844). Con quest'opera, creata da Leonor de Almeida Portugal de Lorena e Lencastre, marchesa di Alorna (1750-1839), l'autrice desiderava insegnare la botanica alle signore portoghesi, in accordo con ilsistema di classificazione botanica proposto da Carl Lineu (1707-1778) in Species Plantarum (1753).
Guarda anche: Yam, scoprite questa piantaCon quest'ultima opera, pubblicata il 1° maggio 1753, inizia la botanica contemporanea.
Nel 1868 fu pubblicata a Lisbona la terza edizione del Diccionario da Linguagem das Flores (Dizionario del linguaggio dei fiori): decorato con stampe colorate, non solo fornisce informazioni sul simbolismo tradizionale delle piante, ma anche sulla storia dell'uso culturale delle piante in Portogallo e in Europa.
Oggi continuiamo a usare il linguaggio dei fiori, rinnovando vecchie simbologie e creandone altre.
Alcuni esempi simbolici
Nel Regno Unito, il papavero ( Papaver rhoeas ) è la pianta del Giorno della Memoria ( Giornata del papavero La scelta di questa pianta è dovuta al fatto che i papaveri prosperano bene in terreni fortemente alterati dall'azione dell'uomo, come nel caso delle trincee durante la Prima Guerra Mondiale; dopo la fine di questo conflitto, le trincee si riempirono di papaveri ed è per questo che sono stati scelti come simbolo del sangue versato dai giovani soldati.
In Francia, i nobili sono stati scelti ( Centaurea cyanus Ricordiamo anche la Rivoluzione delle Rose (Georgia, 2003), la Rivoluzione dei Cedri (Libano, 2005), la Rivoluzione dei Gelsomini (Tunisia, 2011) e la Primavera Araba. Tra noi, abbiamo l'esempio della Rivoluzione dei Garofani che ha inaugurato la Terza Repubblica.
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Le opere citate in questo articolo sono disponibili online, nel catalogo digitale della Biblioteca Nazionale del Portogallo, su books.google.pt e biodiversitylibrary.org.
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